Incontriamo Umberto Gandi, amministratore unico del Gruppo Fugar che conta più di 50 dipendenti ed un centinaio di persone tra rappresentanti, ispettori e capi area. È lui che ci spiega come ha portato questa azienda a conquistare un ruolo di primo piano in pochi anni.
“La Fugar Produzione è nata nel 1978 e fa parte di un più vasto gruppo che trae origine da una concessionaria di attrezzature e materie prime per gelateria e pasticceria che pochi anni prima avevo aperto a Rimini, il Centro del pasticciere e gelatiere, un vasto Cash and Carry unico in Europa.
Un vero e proprio supermercato su misura per gli artigiani con oltre 10 mila articoli provenienti da tutto il mondo.
Naturalmente, quando abbiamo iniziato l'attività – spiega Gandi -. Trattavamo anche i semilavorati che, in un secondo tempo, abbiamo deciso di produrre autonomamente.
E così, dopo quattro anni, grazie all'esperienza conseguita a diretto contatto con i gelatieri e pasticcieri, la Fugar è arrivata sul mercato con i suoi semilavorati”.
Ma come ha potuto raggiungere tanti consensi, ponendosi al medesimo livello di aziende che sono nel settore da molti più anni?
“Fugar ha sempre fatto della qualità il proprio cavallo di battaglia. Una scelta precisa che, una volta fatta, impone coerenza. Le materie prime che utilizziamo sono in linea con questa scelta; certo il problema è quello dei costi, per cui avviene che il nostro prodotto finito ha un costo maggiore rispetto altri. E inevitabile, dal momento che già le materie prime che scegliamo sono di qualità superiore”.
Non mettiamo affatto in dubbio quanto ci sta dicendo, ma non crede che questo della qualità sia un discorso che tutti possono fare?
“Si, certo. Ma noi non solo lo diciamo, ma lo mettiamo in mostra! Mi spiego meglio: ai nostri rappresentanti non diamo solo un prodotto da vendere, non ci limitiamo a fornire loro solo qualche indicazione, ma li dotiamo di listini completi di etichetta di ogni nostro prodotto, affinché nel colloquio con il gelatiere gli si possa mostrare quali sono gli ingredienti e quali vengono posti in prima voce (ricordiamo che sulle etichette dei prodotti alimentari, l'elenco degli ingredienti deve essere indicato seguendo l'ordine decrescente per quantità, mettendo quindi in prima voce un determinato ingrediente presente in maggiore quantità).Questo lo facciamo perchè riteniamo importante che il gelatiere impari ad acquisire le sue materie prime ed i semilavorati leggendo le etichette.
Ma non ci fermiamo qui – prosegue Umberto Gandi -. Secondo noi è importante che i rappresentanti conoscano al meglio ciò che vendono e sappiano poi come il gelatiere userà questi prodotti. Ecco perchè in genere i nostri rappresentanti trascorrono molto tempo a diretto contatto con la produzione, in modo da poter vedere direttamente cosa e come lavora la Fugar.
Inoltre fa parte del nostro gruppo un Centro di aggiornamento professionale, Arte Dolce, che si rivolge prevalentemente al gelatiere e al pasticcere.
Nelle stesse aule teniamo periodicamente dei corsi base appositamente per i rappresentanti, in modo che essi possano realmente affiancarsi ai gelatieri non solo consigliando i nostri prodotti, ma soprattutto fornendo utili indicazioni per migliorarsi sempre di più nella loro professionalità e per fare in modo che evitino di incorrere in errori nella utilizzazione, magari in buona fede, di determinati ingredienti, errori che non portano ai risultati finali voluti.
Per poter fare questo i nostri rappresentanti sono tutti dei tecnici che hanno una competenza specifica nel proprio settore perchè sono preparati da noi, nel nostro centro”.
Fugar ha sempre guardato con attenzione alle novità, spesso spingendo il mercato verso determinate scelte innovative. Continuerà in questa politica?
“E vero, la nostra azienda ha portato delle novità nel settore, in particolare trasferendo certi gusti della pasticceria anche nel gelato, una scelta che ci ha visto in prima linea, spesso seguiti da altri produttori. È vero anche che non tutte le novità che abbiamo introdotto hanno avuto il successo sperato, ma possiamo affermare che le novità significano voglia di crescere e di stimolare il settore, scuoterlo dall'immobilismo”.
La Fugar ha investito molto nell’organizzazione del lavoro; quali sono i vantaggi che ne ha conseguito?
“Come dicevo è importante la rapida disponibilità del prodotto. Da quest'anno siamo in grado di effettuare una spedizione il giorno dopo l'ordine, anche in agosto, anche durante le festività di fine anno, in ogni giorno feriale.
E la produzione continua che ci permette di rispondere tempestivamente alle richieste del mercato. La scelta dell'apertura in agosto può sembrare di secondaria importanza, ed è invece fondamentale.
Non dimentichiamo che nel settore del gelato è proprio questo uno dei mesi di massimo lavoro, ed è possibile dover far fronte ad un inatteso maggior consumo. Quei clienti che hanno usufruito di questo nostro servizio ne sono rimasti entusiasti”.
Oltre la produzione ed il cash and carry, cos’altro contempla il Gruppo Fugar?
“Dalla passione per la pasticceria e la gelateria abbiamo fatto nascere “Arte Dolce”, la prima scuola del suo genere in Italia, un vero e proprio centro per gelatieri e pasticceri dove teniamo i corsi di specializzazione sia per i clienti sia per i rappresentanti, come dicevo prima.
Abbiamo due aule, veri e propri laboratori, dove poter seguire da vicino i corsi tenuti da collaboratori a livello europeo, coordinati dal direttore del centro, il maestro pasticcere Mario Morri”.
Questa scuola nasconde un aspetto commerciale?
“No, non lo nasconde affatto.
La sede è presso il “Centro del pasticcere e gelatiere” di Rimini, il nostro Cash & Carry, per cui chi partecipa al corso si rende subito conto di quali e quanti servizi è in grado di offrire la Fugar, come del resto è vero che utilizziamo i nostri semilavorati durante il corso.
Ma è anche vero che chi partecipa paga una quota di iscrizione, e non è soggetto ad alcun vincolo.
Qui torniamo a quanto dicevamo all'inizio, quando si parlava della qualità:noi diamo delle indicazioni in un senso preciso, e mettiamo in evidenza i nostri semilavorati. Ma la scelta finale è tutta in mano al gelatiere”.
Una conoscenza a 360 gradi quella di Umberto Gandi. Ed è proprio per questa sua specifica conoscenza che chiediamo quale prospettiva ha il settore, dal momento che sta vivendo una fase difficile.
E più in generale, guardando all’intero settore, quali prospettive vede per il mondo del gelato?
“lo vedo immense possibilità di crescita dei consumi con conseguente maggiore affermazione sul mercato del progetto artigianale. I problemi che ha questo settore possono essere risolti prevalentemente dal gelatiere.
Si parla spesso di mancata qualificazione professionale; questo può essere vero, ma solo in parte. E comunque la strada per affrontare questa mancata preparazione esiste: basta che con un pò di umiltà il gelatiere frequenti corsi di aggiornamento. Ma la realtà è un'altra, e dobbiamo dirlo con tutta onestà: il gelatiere è preparato, sa bene come si prepara un buon gelato.
Tutti, quando iniziano l’attività, sposano la causa della qualità. Chiedete ad un gelatiere quando avvia un negozio che prodotto vuole vendere. La risposta è una sola: il migliore.
Poi la voglia di guadagnare porta molti di loro ad effettuare scelte diverse penalizzando gli ingredienti, perdendo, strada facendo, in qualità.
E una scelta che non paga, perché col tempo si perdono i clienti. E se moltiplichiamo questo atteggiamento, è il gelato artigianale che perde in immagine.
Quindi sono convinto che nella maggior parte dei casi non è la professionalità che manca al gelatiere”.
Oltre il prodotto è possibile arrivare ad una promozione specifica del gelato artigianale? Negli anni di riunioni per costruire un organo di promozione ne sono state fatte diverse. Qual è il suo pensiero in proposito?
“Si rende ormai indispensabile la costituzione di una struttura che abbia come obiettivo la diffusione del gelato artigianale, capace di unire ed essere aperto a tutte le forze che sono coinvolte nel mondo del gelato.
Non ha importanza dove sarà ubicata la sede, ma è importante che al suo interno vi siano persone che amano e lavorano per il settore del gelato. Al di là delle etichette, contano gli uomini che vi entreranno e che dovranno lavorare per la crescita del nostro settore”.
Nelle vesti di responsabile dei rapporti con le fiere in ambito AIIPA, cosa pensa della defezione delle aziende associate alla scorsa edizione dell’Expo?
“E in atto la volontà di trasformare le varie fiere di settore in presenze biennali. Ritengo che i miei colleghi abbiano commesso un errore a non parteciparvi. I clienti necessitano di continui aggiornamenti sulle nuove tecnologie e sulle problematiche delle nuove legislazioni”.
La vostra presenza non è stata in contraddizione con la decisione dell’AIIPA cui aderisce?
“Direi proprio di no, lo statuto non prevede che il comportamento commerciale sia legato alla volontà della maggioranza.
È in atto il tentativo di modificare la MIG di Longarone affidando a grossisti e concessionari il compito di gestire la presenza delle aziende.
Le assenze all'Expo hanno creato un danno a questa rassegna e di ciò che rappresenta per il nostro specifico mercato; mi auguro che non si voglia distruggere anche il Sigep! Per noi l'Expo è stata più interessante di quella dello scorso anno, anche perché rimane un punto d'incontro dopo l'estate”.

 
Articolo pubblicato su Gelato Artigianale Luglio-Agosto 2019

 

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