Il marketing in gelateria

Il  mercato della metà del novecento, dominato dall’offerta, si è trasformato, nell’arco di 50 anni, in un mercato della domanda in cui qualità, servizio e personalizzazione dei prodotti giocano un ruolo determinante.
Un tempo si parlava di obiettivi da raggiungere, oggi si parla di “performance” che non deve arrivare ad una destinazione precisa. L’attività di impresa non è più finalizzata a un obiettivo fermo ma è diventata un viaggio perenne.
Non essendoci più stabilità del mercato, la gestione avviene nel costante cambiamento e la priorità è “saperlo gestire” adottando alcune semplici tecniche di marketing.
Gli esperti dicono che le attività di marketing comprendono:
› La scoperta e l’identificazione dei bisogni e dei desideri del consumatore.
› La realizzazione di un prodotto e di un servizio in grado di soddisfare tali bisogni e desideri.
› La determinazione dei criteri per fissare il prezzo, promuovere e distribuire il prodotto o il servizio in questione.
È chiaro che nessuna di queste attività è slegata dalle altre.
Il programma di marketing inizia con la generazione dell’idea di un prodotto (il gelato) e termina quando i desideri della clientela sono soddisfatti.
Questo avviene solo dopo che la vendita è stata effettuata.
Il gelatiere che applica correttamente i principi del marketing si informa sulle esigenze della propria clientela, si impegna a concepire un prodotto in grado di soddisfare tali esigenze e comunica al consumatore che nel suo prodotto può trovare la soddisfazione dei suoi bisogni.
Quello che sempre più spesso il cliente cerca e compra non è solo il gelato ma l’intera gelateria come sintesi dell’insieme dei servizi commerciali in essa prodotti.

LA GELATERIA È UN LUOGO MAGICO, DOVE CHI ENTRA SI ASPETTA DI SODDISFARE UN DESIDERIO PIACEVOLE.

Il cliente vuole trovare un ambiente accogliente, perché è alla ricerca di una gratificazione che inizia con il gusto ma che deve essere contornata da tutti gli elementi immateriali necessari a
completare la propria soddisfazione.
La vendita del gelato è la vendita di un’emozione.

CURIOSITA'
Cambiano i gusti, passano le mode, ma il gelato non conosce declino, soprattutto in estate.
Complice il gran caldo, ma soprattutto la crisi economica della terza e quarta settimana, molti italiani scelgono di pranzare direttamente in gelateria.
Proprio in considerazione di questo andamento, gli italiani stanno diventando sempre più esigenti agli ingredienti, alle calorie, all’igiene della gelateria e al servizio.
Per riconoscere un buon gelato artigianale con ingredienti naturali e sempre freschi basta osservare con attenzione i colori specie nei gusti alla frutta. Quelli troppo vivaci sono sintomo
di un uso massiccio di ingredienti non naturali. Sospetti sono anche quei gelati troppo “grandi” a parità di prezzo: potrebbero essere gonfi d’aria, belli a vedersi ma meno apprezzabili nel
gusto.

Per mantenersi in forma - Il dato che senz'altro darà più conforto alle persone che non vogliono rinunciare ai piaceri del palato ma nello stesso tempo sono attente alla linea è che il gelato artigianale, paragonato alla maggior parte dei dessert, contiene molte meno calorie a parità di quantità e quindi concludere una cena con una o due palline di crema o cioccolato, meglio ancora se di fragola o limone non deve affatto preoccupare. L'apporto energetico di un tiramisù, per esempio, è tre volte superiore a quello di una coppa di gelato a base latte e sei volte rispetto a un sorbetto alla frutta.

Il confronto con altri alimenti - Dati alla mano, è facile rendersi conto che 100 gr di gelato alla crema contengono circa 220 calorie e 100 gr di gelato alla frutta circa 100, mentre 100 gr di cioccolata fondente ne contano
542, le fette biscottate 410, la nutella 537, la crostata di marmellata 339, una merendina dalle 350 alle 460, a seconda che sia fatta con marmellata o con pan di spagna, i pop corn 383.
Non solo, il gelato artigianale è uno dei pochi dessert che può essere "elevato" a tutti gli effetti ad alimento equilibrato e ben bilanciato perché nella sua composizione risulta esserci un'ottima proporzione tra proteine, carboidrati/zuccheri, grassi.

Il gelato fa la felicità  - La felicità è nelle piccole cose e, perchè no, la si può trovare anche in un gelato.
La conferma arriva da uno studio che ha indagato sul misterioso legame tra il cibo e la sfera emotivo-gratificatoria, stilando un'ideale classifica degli alimenti più capaci di regalarci un sorriso. L'indagine prova scientificamente che la felicità degli italiani schizza alle stelle soprattutto davanti a un buon gelato.
La scoperta si deve ai ricercatori Nicu Sebe e Theo Gevers dell'Università di Amsterdam, che hanno progettato un software in grado di mettere in relazione i mutamenti dei tratti del viso con le emozioni che li determinano.
Insomma, mangiare il gelato fa bene. Bisogna solo saper scegliere quello giusto.

PSICOLOGIA DEL GELATO
La psicologa Viviana Finestrella, esperta in tematiche nutrizionali, ha stilato una classifica dal titolo: “Dimmi che gelato mangi e ti dirò chi sei.”
IL CONO CON CIALDA: scelto da chi predilige un’esperienza sensoriale completa non negandosi nulla e contando sulla sicurezza di un appagamento finale.
LO STECCO: a prima vista chi mangia questo tipo di gelato è una persona intraprendente. In realtà è un insicuro, ha bisogno che rimanga qualcosa di tangibile, lo stecco appunto, con cui giocare o anche solo da tenere in bocca.
IL GHIACCIOLO: si addice ad una personalità effimera e indipendente, preferisce un piacere da gustare immediatamente. Questo tipo di persona tollera poco la frustrazione dell’attesa.
IL BISCOTTO: per chi ha bisogno di grande rassicurazione. È quasi la merenda preparata dalla mamma: il biscotto rimanda al bisogno di un surplus di nutrimento affettivo.
LA COPPETTA: scelta di solito dai tipi più controllati e misurati. È il formato preferito da chi non riesce a lasciarsi andare fino in fondo e concedersi un piacere (che a volte “sporca” le mani o i vestiti), e da chi deve mantenere le buone maniere, anche con se stesso.
LE PRALINE: sinonimo di personalità moderna. Si tratta infatti di una scelta mordi e fuggi, caratteristica dei nostri tempi. È il gelato di chi ama portarsi una scorta di benessere, un piacere più piccolo, non dilagante, ma ripetuto nel tempo.
Non solo la scelta, ma anche il modo di gustare il gelato è uno specchio della personalità, come spiega il professor Alessandro Amadori, psicologo:
“Ci sono quattro possibili modi di mangiare il gelato: leccando, succhiando, a morsi, a morsetti.
Chi mangia il gelato LECCANDO è una persona che ama la vita sociale, che partecipa molto volentieri ai contesti sociali e ama conoscere gente nuova. È la modalità degli ottimisti.
SUCCHIARE è una forma più ‘infantile’ di leccare: chi mangia il gelato così probabilmente è una persona molto orientata ai legami affettivi intensi, quasi simbiotici.
Chi invece consuma il gelato A MORSETTI tende ad essere una persona attenta, che non ama prendere decisioni affrettate e prevalentemente riflessiva.
Chi, infine, mangia il gelato A GRANDI MORSI è una persona testarda, che vuole decidere di testa propria, che ama lavorare e che è tendenzialmente molto sincera”.

IL GELATO NEI SOGNI
Il gelato nei sogni ha un simbolismo ambiguo che gli deriva dall'essere dolce, soffice, invitante e contemporaneamente freddo, con la capacità quindi di attrarre e nello stesso tempo raffreddare.
La dolcezza si associa nei sogni ai sentimenti, all'amore, all'attrazione sessuale, ma per quanto riguarda il gelato (i sorbetti o la granita) i cristalli di ghiaccio "gelano", cioè bloccano le emozioni provocate dalla situazione, oppure la fanno regredire.
È chiaro che l'aspetto del gelato, la sua consistenza e le sensazioni del sognatore sono importanti per determinare i possibili collegamenti con la realtà, così come eventuali episodi legati all'infanzia e la personale attrazione sentita nei suoi confronti.
Vedere e desiderare il gelato, trovarlo invitante, sentire l'acquolina in bocca può legarsi al proprio desiderio verso una persona i cui sentimenti sono invece "tiepidi", se non freddi.
Molto più esplicito il messaggio quando nei sogni si vede la persona amata mangiare il gelato, perchè l'immagine può indicare una sessualità che si sta raffreddando o i cui ardori si sono spenti.
Sentire nei sogni sete o appetito e desiderare un gelato può, al contrario, essere sintomo di un bisogno reale determinato dalla digestione (spesso nei sogni i processi fisici interferiscono e concorrono a creare le immagini oniriche), o della necessità di "raffreddare" i propri "bollenti spiriti".
Così nei sogni mangiare il gelato si collega facilmente ad una sorta di riequilibrio interiore che obbedisce ai bisogni dei sé primari o del partner, ma può egualmente mettere in luce i timori nei confronti della sessualità o le difficoltà nell'esprimere le proprie emozioni.

Il nostro gruppo

fugar commerciale
arte dolce
coronelli