 
 Gelato è una parola del vocabolario italiano che sta diventando universale. 
 Eâ stata quasi ovunque adottata per indicare il gelato artigianale. Eâ 
 anche un modo per distinguere questo dalla produzione industriale, dagli ice-cream. 
 
 Si riconosce in modo spontaneo e naturale che il vero gelato artigianale, come 
 ci è arrivato dalla tradizione, è italiano. Su questo non ci sono 
 dubbi. Nessuno più ormai ne discute origine, tipicità, identità, 
 caratteristiche, proprietà.
 Gode di buona salute il gelato artigianale: in Italia, come Germania, in Austria, 
 in Spagna e in altri paesi dove è gustato da tanto tempo oppure dove 
 è appena arrivato.
 Il gelato artigianale piace, e lo confermano i numeri.
 E' presto per dare i dati 2011, ma, se sono vere le cifre parziali, le indicazioni 
 oppure le mini indagini che vengono divulgate, si sta chiudendo una bella stagione. 
 Un fruttuoso e gratificante 2011.
 E' bello e positivo, dunque, che si stia diffondendo a livello mondiale la parola 
 italiana "gelato", legata strettamente al significato di buon prodotto 
 artigianale, perché conferma e legittima una qualità e una identità, 
 e questo al di là delle inevitabili contaminazioni o furbizie che si 
 possono registrare.
 Ma, come sempre, sarà la serietà professionale a vincere.
 Nelle gelaterie artigiane sono preziosissimi i semilavorati in quanto facilitano 
 la professionalità, danno la possibilità di disporre sempre, in 
 tutte le stagioni, di gusti nuovi e innovativi, garantiscono la sicurezza alimentare, 
 la qualità e la varietà. 
 I semilavorati, chiamati anche ingredienti composti, non imbrigliano la fantasia, 
 la creatività e la manualità del gelatiere artigiano, le cui virtù 
 anzi possono esprimersi con maggiore forza e vivacità. 
 Sono acqua passata tante le polemiche attorno all'artigianalità o meno 
 del gelato fatto con semilavorati, discorsi, del resto, che vengono tirati in 
 ballo sempre, quando la mano artigianale viene aiutata dalla tecnica e dalla 
 scienza.
 E' importante che sia sempre la sapienza del maestro artigiano, nel nostro caso, 
 del maestro gelatiere, ad imporsi e quindi a creare cose nuove, piacevoli, armoniose. 
 Fatte a regola d'arte. Gelato quindi fatto a regola d'arte da gelatieri artisti: 
 questo che fa la differenza!
 Un dato è certo: il gelato artigianale in Italia, in Germania e altrove 
 è cresciuto grazie alla professionalità dei gelatieri, ma grazie 
 anche ai semilavorati, che hanno raggiunto livelli di eccellenza sotto tutti 
 i profili.
 In Italia sono attive aziende di grande e riconosciuta qualità. Consolidate 
 e innovative.
 La crescita di consumi di gelato artigianale ha portato anche alla lievitazione 
 di questo segmento produttivo dell'agroalimentare?
 Su situazione e tendenze abbiamo sentito Maurizio Benvenuti, Presidente del 
 Gruppo "Prodotti per Gelato" dell'Aiipa (Associazione italiana industrie 
 prodotti alimentari) e Direttore Generale della Pernigotti Spa, industria leader 
 di Novi Ligure che ha una prestigiosa divisione di semilavorati per gelato e 
 Andrea Cinelli, amministratore Delegato della Fugar Spa, azienda di Verucchio 
 (Rimini).
 Penso che sia difficile trovare esempi di cibi preparati e conservati industrialmente 
 che siano migliori dei corrispondenti freschi e preparati al momento.
 Ma questo non basta per trasformare degli ingredienti in un prodotto - mito: 
 occorre anche la "sapienza diffusa" degli artigiani in grado di trasferire 
 la propria maestria in un prodotto sempre così diverso, ma sempre così 
 fedele a sé stesso: il gelato artigianale, l'alimento preferito dagli 
 italiani.
 - Come vanno i mercati nel pianeta gelato?
 La crescente penetrazione presso le differenti tipologie di operatori sta accrescendo 
 lâinteresse nei confronti di prodotti che presentano un livello qualitativo 
 e prestazioni più elevate (meno surrogati, meno prodotti di sintesi), 
 ma anche del prezzo fine a se stesso. Positivo l'apporto delle vendite sui mercati 
 esteri.
 Per quanto riguarda Fugar, il mercato estero nel 2010, considerando la situazione 
 economica mondiale, ha registrato buoni risultati di fatturato con un incremento 
 del 10,70%. Nei primi nove mesi del 2011 si registra un importante incremento 
 di fatturato sui mercati esteri pari al 35%. 
 Un incremento importante che si và a sommare ai risultati di incremento 
 ottenuti anche sul mercato italiano.
 Questi risultati premiano la serietà, lâimpegno la correttezza 
 ed il grande entusiasmo che ogni giorno ci guida nel fare al meglio il nostro 
 lavoro.
 - Il mercato tedesco è sempre recettivo?
 Stiamo notando una divisione nella clientela, c'è chi guarda molto al 
 prezzo ma gran parte cerca la qualità nei prodotti. Sono proprio i prodotti 
 di qualità che a lungo termine sono vincenti.
 Com'è noto a tutti, anche ai nostri concorrenti, Fugar è da sempre 
 l'azienda che produce qualità assoluta ed è proprio grazie a questo 
 aspetto che ogni anno incrementa i fatturati e fidelizza la clientela, o meglio 
 quella parte della stessa che in modo responsabile, con intelligenza, professionalitàe 
 coraggio, vuole perseguire un miglioramento continuo, ricercando seriamente 
 e concretamente la qualità assoluta nei propri gelati.
 - I gusti preferiti in Germaniaâ¦
 Sono i gusti classici: vaniglia, nocciola, pistacchio e stracciatella ma trova 
 sempre spazio qualche "sfiziosa"novità.
 - La crisi sta mordendo pesantemente: quanto incide nel mercato del gelato 
 e de semilavorati? 
 Negli ultimi anni, nonostante la crisi economica mondiale, il mercato estero 
 è stato per noi in costante crescita, particolarmente florido e ricettivo 
 per il nostro brand; solo da qualche anno stiamo investendo in tale direzione 
 e ci risulta un trend assolutamente positivo.
 Un aspetto critico nel breve-medio periodo è legato alla gestione dell'esposizione 
 verso clienti in crisi di liquidità, che sta portando in molti casi, 
 alla cessazione di rapporti con controparti ritenute eccessivamente rischiose.
 La nostra azienda ha risposto ai nuovi aumenti di prezzo delle materie prime 
 (nocciole, cacao, latte) adeguando i listini, mentre per poter contenere il 
 rischio di insolvenza ci siamo attivati in un'attenta selezione della clientela, 
 rivedendo le modalità di pagamento e monitorando costantemente i tempi 
 di riscossione. Infatti il recupero del credito risulta spesso oneroso ed infruttuoso.
 La solida struttura finanziaria, la fitta rete commerciale, un clima estremamente 
 positivo nell'ambiente di lavoro e l'alta qualità dei nostri prodotti 
 ci hanno consentito di resistere abbastanza bene alla crisi in corso, che ci 
 ha investito, ma in forma tutto sommato marginale.
 I primi sintomi li abbiamo avvertiti nei primi mesi del 2009, non tanto a causa 
 di una contrazione dei consumi finali che riteniamo non ci sia stata, ma dovuti 
 ad una sorta di paura che ha pervaso i nostri clienti che hanno effettuato acquisti 
 più cauti o dilazionati nel tempo.
 à vero che la situazione economica generale, non è fiorente, ma 
 la nostra impressione è che qualcuno si stia approfittando di questa 
 ossessione della crisi... in fondo, forse, in questi momenti ad un peccato di 
 gola e ad un momento di dolcezza non si rinuncia! Comunque, grazie ad oculate 
 ed innovative strategie commerciali, abbiamo tenuto la nostra quota di mercato 
 e chiuderemo Il 2011 con un incremento del fatturato.
 Tutto ciò senza aver rinunciato alla qualità dei nostri prodotti, 
 che per noi è un must, senza aver mai dovuto ricorrere alla riduzione 
 dell'orario di lavoro dei nostri collaboratori, anzi, procedendo a nuove assunzioni 
 anche in questi giorni.
 La crisi, però, ha avuto anche qualche merito e cioè quello di 
 aver operato una certa selezione nel mercato, premiando chi come Fugar fa della 
 qualità una sua bandiera. Una globale riduzione dei prezzi ha abbassato 
 i margini, ma con nostra grande sorpresa abbiamo visto migliorare la redditività. 
 Ciò grazie anche all'impegno, all'efficienza ed al forte senso di squadra 
 di tutto il nostro personale, uno staff ormai consolidato e fedele all'organizzazione, 
 come lo testimoniano i dati sull'assenteismo o sulle sostituzioni che risultano 
 del tutto irrilevanti.
 - Si muove una osservazione all'eccessivo uso dei semilavorati: gelato buonissimo, 
 ma un po' impersonale. Lascerebbe poco spazio alla creatività dell'artigiano... 
 
 Coloro che mi conoscono sanno che sono una persona molto passionale, trasparente, 
 forse poco diplomatica ma certamente una persona vera e concreta.
 Questo mi porterebbe a rispondere a tale domanda in maniera molto impopolare. 
 Ma come è possibile affermare certe cose, affermazioni che potrebbero 
 essere ammesse ma non accettate se fatte da una persona che fa tutt'altro mestiere 
 e che non mangia e ama il gelato artigianale.
 Quante sono le aziende che producono o solo commercializzano a loro marchio 
 semilavorati o meglio ingredienti composti? Provate a contarle.
 Quanti sono gli ingredienti composti, ad esempio di Nocciola o Pistacchio sul 
 mercato? Provate a contarli, assaggiateli tutti, analizzate le etichette, l'ingredientistica, 
 le schede tecniche/allergeni.
 Sono tutte uguali? Assolutamente no.
 Se il mondo degli ingredienti composti fosse veramente tutto standardizzato, 
 nel mondo si mangerebbe un gelato tutto uguale, tutto buono, mediocre, cattivo 
 o eccellente.
 Sappiamo bene che non è così. Non è necessario fare paragoni 
 tra gelati prodotti in paesi lontani centinaia o migliaia di chilometri tra 
 loro, è sufficiente prendere due, tre gelaterie nel medesimo quartiere 
 o addirittura stessa via.
 Tutte se gestite da gelatieri capaci (capaci non significa spingere un pulsante 
 sul mantecatore) producono gelati estremamente diversi tra loro.
 Pensate poi quale possa essere la differenza se tra questi due o tre gelatieri 
 ce ne sia uno o due che si trovano a produrre gelato artigianale senza neppure 
 sapere che cosâè il saccarosio (è quello abitualmente chiamato 
 zucchero).
 Non tutti i gelati sono uguali, non tutti i gelatieri sono uguali, non tutti 
 i semilavorati o ingredinti composti sono uguali, non tutti gli imprenditori 
 sono uguali.
 La creatività è importante ma prima di tutto ci vuole una cultura 
 specifica, una conoscenza approffondita delle materie prime, delle normative 
 alimentari in vigore, una forte responsabilità etica nel fare il proprio 
 lavoro.
 Faccio un piccolo esempio. Un gelatiere artigiano molto creativo vuole mettere 
 alla prova le proprie capacità.
 Va al mercato e acquista un bel sacco di iuta pieno di pistacchi, dopodiché 
 si cimenta nel togliere le pellicine (amare) che, attenzione, non si tolgono 
 lavando i pistacchi nell'acqua e poi cerca il modo per tostarli, poi macinarli 
 e raffinarli.
 Mettiamo il caso che tutto questo, il nostro gelatiere artigiano riesca a farlo 
 "bene".
 A questo punto unisce la pasta pistacchio alla sua base ed ecco pronta una bella 
 vaschetta di gelato al pistacchio che, con grande orgoglio, posiziona subito 
 in vetrina per venderla ai suoi clienti.
 Bene, gelato al pistacchio buono o meno che sia, il gelatiere, suo malgrado 
 ed a sua insaputa ha utilizzato una materia prima (pistacchi) con oltre il 40% 
 di aflatossina. Sapete cos'è la aflatossina? à una muffa cancerogena. 
 Provate a fare delle ricerche su internet.
 Potrei portare altri esempi, quali l'utilizzo creativo di vari coloranti o additivi, 
 ma mi dilungherei troppo.
 A questo punto, questo gelatiere "creativo" ha fatto bene il suo lavoro?
 Questo gelatiere ha fatto del bene all'intero settore del gelato artigianale?
 Come dicevo prima, mi ritengo una persona certamente con tanti difetti ma concreta. 
 Non perdiamo tempo in tutte queste polemiche interne, assurde e nocive.
 Cerchiamo di lavorare quotidianamente con umiltà, passione e coerenza, 
 cerchiamo di stimolarci vicendevolmente in maniera positiva e propositiva nel 
 solo unico interesse comune, il gelato artigianale che deve sempre più 
 essere ricco di qualità. Attenzione, la qualità non è un 
 fattore assolutamente oggettivo dato da ingredienti, certificazioni di qualità, 
 analisi microbiologiche, certificati di provenienza, schede tecniche/allergeni 
 ecc.
 - Come spiega la positiva evoluzione del gelato artigianale a livello globale?
 Il gelato come la pizza è un alimento che identifica l'Italia nel mondo 
 e come ben si sa nel mondo tutto ciò che è italiano è ben 
 visto e ben accettato, in quanto sinonimo di qualità.
 - Parliamo di Fugar: come si colloca sul mercato?
 Fin dalla nostra costituzione, trent'anni or sono, ci siamo dati un obiettivo 
 preciso: fornire alla clientela semilavorati di alta tecnologia nel rispetto 
 totale della tradizione e della naturalità del prodotto. L'espressione 
 "alta tecnologia" utilizzata nella nostra realtà e nel nostro 
 settore operativo ha per noi il significato di conservare interamente e totalmente 
 nel semilavorato lâintrinseca freschezza dei prodotti offerti dalla natura, 
 in modo tale da agevolare l'artigiano nel proprio lavoro quotidiano.
 Per ottenere questo abbiamo sempre ritenuto importante investire molto sulla 
 formazione dell'organico, in modo tale da poter aver sempre più conoscenza 
 e competenza specifica del nostro lavoro, potendo così operare per un 
 costante miglioramento degli standard qualitativi e nella sicurezza della nostra 
 produzione.
 La crisi ha portato dei cambiamenti ma la solida struttura finanziaria, la fitta 
 rete commerciale, un clima estremamente positivo nell'ambiente di lavoro e l'alta 
 qualità dei nostri prodotti ci hanno consentito di resistere bene alla 
 crisi in corso, che ci ha investito, ma in forma tutto sommato marginale.
 - Su cosa puntate?
 Gli investimenti di Fugar vengono in parte indirizzati ad iniziative rivolte 
 al consumatore finale, con la realizzazione di strumenti di comunicazione presso 
 i punti vendita e attraverso la partecipazione ad eventi di natura varia, dallo 
 sport, al teatro, ad eventi di piazza.
 Tale impegno ha per obiettivo quello di diffondere nei consumatori finali quelle 
 che sono le più importanti normative alimentari, creando una cultura 
 nel consumatore volta ad insegnare come selezionare al meglio il proprio gelatiere 
 o pasticcere di fiducia. 
 Fugar investe nella promozione sul punto di vendita: è un mezzo utilizzato 
 come supporto ad azioni pubblicitarie di più vasta portata. Con tale 
 intento è stata studiata, elaborata e realizzata una iniziativa che ritengo 
 veramente innovativa per il nostro settore e soprattutto di un'utilità 
 grandiosa per il nostro artigiano.
 Lâiniziativa Fugar 2011 non prevede viaggi premi, che peraltro paga il 
 cliente e l'azienda non regala proprio nulla, se non in pochissimi casi sporadici, 
 ma riguarda una linea guida che permette al nostro cliente di poter comunicare 
 in maniera efficiente ed efficace, valorizzando il proprio lavoro, entusiasmo 
 e passione.
 La mancanza di una corretta informazione e l'incapacità di elaborare 
 un'adeguata comunicazione sono le principali lacune dei nostri artigiani gelatieri.
 Questi aspetti sono da anni un "gap" che il gelatiere, nonostante 
 la consapevolezza, non è in grado di colmare e a tal proposito diventa 
 sempre più forte la necessità di fornire loro un adeguato strumento 
 di comunicazione ed informazione. Attraverso il progetto "Quanto è 
 buono ciò che mangi?" Fugar vuole divenire per la propria clientela 
 un partner commerciale a 360°, non limitandosi a fornire (da oltre 30 anni) 
 prodotti di assoluta qualità certificata ISO 9001:2008, ma spingendosi 
 oltre, nel voler rendere sempre più efficiente ed efficace il proprio 
 servizio.
 Un servizio più forte e vincente, attraverso l'elaborazione e la realizzazione 
 di utili iniziative di marketing e comunicazione con le quali poter valorizzare 
 il lavoro, la professionalità e la scelta di qualità della clientela 
 Fugar.
 Lâiniziativa Fugar 2011 "Quanto è buono ciò che mangi?", 
 la prima di una serie, riteniamo possa essere la soluzione vincente alle "nuove" 
 difficoltà del mercato, alle quali l'artigiano deve far fronte, quali 
 COMUNICARE ed INFORMARE. COMUNICARE al consumatore finale la passione, la professionalità, 
 la serietà e la responsabilità che
 lo contraddistingue nel produrre il proprio gelato artigianale. INFORMARE il 
 consumatore finale della scelta di qualità che viene fatta, garantendo 
 l'attenzione ed il rispetto delle normative alimentari, specifiche del gelato 
 artigianale.
 Il consumatore finale è sempre più orientato ad un'alimentazione 
 sana, naturale e salutare, facendo sempre più attenzione all'ingredientistica 
 dell'alimento, ai valori nutrizionali e alla conformità alimentare. Il 
 consumatore finale vuole essere informato e pertanto diventa indispensabile 
 comunicare. Tale necessità ci ha portato a dar vita all'iniziativa "Quanto 
 è buono ciò che mangi?"
 - Novità dal fronte dei semilavorati?
 Grande successo ha riscontrato sul mercato la novità Fugar 2011, conquistando 
 importanti quote di mercato sia nella gelateria sia nella pasticceria artigianale 
 di qualità.
 La novità Biancherò è un preparato in polvere specifico 
 per la preparazione di semifreddi moderni; si tratta di una base neutra estremamente 
 polivalente, particolarmente consigliata per la pasticceria del gelatiere e 
 le creazioni su stecco.
 Biancherò conferisce ai semifreddi una struttura compatta e cremosa, 
 esalta i sapori della torta senza lasciare al palato alcun retrogusto di grasso 
 (untuoso) tipico del grasso vegetale idrogenato.
 Semplice e veloce lâutilizzo.
 Stemperando 200 g di Biancherò in un litro di panna fresca, per poi montare 
 il tutto in planetaria, si ottiene una crema soffice e gustosa già pronta 
 per dar corpo a tutti i semifreddi classici e moderni.
 Biancherò, essendo una base neutra, ha un uso polivalente: con lâaggiunta 
 di paste aromatizzanti (nocciola, gianduia, fragola, mascarpone, eccâ¦) 
 nella misura di 100/150 gr per litro di panna, si possono ottenere infiniti 
 abbinamenti di gusti.
 Articolo pubblicato su Rivista Uniteis Settembre Ottobre 2011
 
				 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							 
							


