Gelaterie Gigibontà: leggi il numero di marzo del mensile Sempre fondato da Don Oreste Benzi
STIAMO RISCRIVENDO IL NOSTRO FUTURO

La Comunità Papa Giovanni XXIII vive in questa area proprio per essere presenza di condivisione e di aiuto per le famiglie e le persone più vulnerabili. Nelle baraccopoli alla periferia di Nairobi sono presenti diverse realtà della Comunità: 1 Casa Famiglia costituita da 15 persone - 1 centro di accoglienza per bambini e ragazzi di strada dai 5 ai 18 anni che vengono aiutati e integrati nelle scuole e nelle famiglie. Il centro può accogliere fino a 34 persone e funge anche da punto di riferimento per tante altre che non possono essere accolte ma che vengono raggiunte attraverso regolari visite in strada.
1 casa abitata da ragazzi giovani volontari e un disabile che fa da punto di riferimento agli anziani soli che non hanno di che mangiare e che qui ricevono anche un sostegno morale.
2 asili nido dove vengono accuditi bambini piccoli e neonati per sgravare le madri che durante il giorno devono andare  a cercare lavoro per poter portare da mangiare alla famiglia a fine giornata.
È attivo anche un programma di intervento per i malati di AIDS/HIV, per favorire l'accesso ai farmaci antiretrovirali e agli ospedali governativi, nonchè per fornire l'adeguato supporto alimentare indispensabile per continuare le cure.
Le realtà dell baraccopoli è di forte degrado e molto difficile. Spesso bisogna far fronte alle numerose emergenze e prendersi carico dei poveri che non possono permettersi cure mediche perché tutte private e molto costose. Almeno una volta alla settimana è necessario fare una spesa molto grossa (diversi quintali di alimenti) per rifornire tutte le strutture della Comunità.
Inoltre, frequenti sono gli spostamenti che ogni giorno i membri di Comunità e i volontari devono affrontare, muovendosi dalle realtà di accoglienza a ospedali e istituzioni pubbliche. Viste le pessime condizioni delle vie di comunicazione e la quantità di attività, sia per trasporto merci, sia per trasporto persone, è necessario munirsi di un mezzo che possa far fronte a queste esigenze.
E' stato quindi scelto un fuoristrada in quanto considerato il mezzo più appropriato per tutte le necessità. Possiamo ufficialmente annunciare che abbiamo portato a compimento questo progetto.
Abbiamo, infatti, acquistato un fuoristrada per gli spostamenti dei volontari e degli operatori sanitari in Kenya.

Grazie di cuore!

Il Progetto Chichetekelo, che in lingua Bemba, - l'idioma locale - significa Speranza, è stato avviato nel 1997 per sostenere bambini e ragazzi di strada. Rivolto inizialmente a sostegno di 33 ragazzi che vivevano in una discarica di Ndola, seconda città dello Zambia, il progetto è stato progressivamente ampliato fino ad accogliere attualmente 330 bambini e ragazzi a rischio o già divenuti ragazzi di strada, con l'obiettivo di restituire loro dignità e di offrire loro una nuova possibilità di vita. Il progetto propone un modello di intervento per la prevenzione e per il reinserimento sociale dei ragazzi di strada, basato su un programma di sostegno di lungo periodo e su un metodo che prevede la coeducazione dei ragazzi insieme alle famiglie d'origine, per accompagnare il bambino nel suo cammino di raggiungimento dell'età adulta. In caso di necessità viene loro garantita anche un'adeguata assistenza sanitaria.

Oltre a fornire un pasto caldo ed abbondante ogni giorno, la scuola rappresenta per questi bambini l'unica opportunità di ricevere un'istruzione in un contesto in cui l'estrema povertà delle loro famiglie avrebbe impedito l?acquisto del materiale scolastico necessario. Durante il tempo libero i bambini ed i ragazzi sono coinvolti in numerose attività ricreative e sportive (calcio, tennis, basket, pallavolo). I ragazzi che frequentano le scuole superiori vengono sostenuti fino al raggiungimento del diploma di maturità. Oltre a pagar loro le tasse scolastiche e tutto il materiale necessario, è stato attivato un servizio di trasporto che ogni giorno li accompagna a scuola e li riporta al centro durante il pomeriggio. Ai ragazzi che decidono invece di non proseguire la scuola viene offerta la possibilità di frequentare i corsi di formazione professionale dalla durata triennale, avviati presso il centro. A seconda delle proprie capacità e dei propri interessi i ragazzi possono così acquisire le competenze necessarie per diventare falegnami, meccanici o agricoltori. I fondi destinati a questo progetto verranno utilizzati per la costruzione di un'ala residenziale con circa 20 posti letto per ragazzi di strada tra 8 e 16 anni.

Possiamo ufficialmente annunciare che abbiamo portato a compimento questo progetto. Abbiamo, infatti, costruito un'ala residenziale per bambini e ragazzi di strada in Zambia ed inaugurato la gelateria Gigibontà che permette di dare loro un futuro lavorativo.

Grazie di cuore!

La presenza della Comunità Papa Giovanni XXIII in Kenya è iniziata nel 1998 e si sviluppa in un'area, della periferia di Nairobi, in particolare nella baraccopoli di Soweto (Kahawa West) e dei sobborghi circostanti. L'area è caratterizzata da una altissima densità di popolazione, in costante aumento a causa dell'inarrestabile movimento verso la città di masse di poveri provenienti dalle campagne, in cerca di possibilità di lavoro.
Alcune statistiche parlano di un ritmo di crescita della città di Nairobi di 600 nuovi abitanti al giorno.

In questo contesto si sviluppano ed espandono senza alcun criterio squallidi quartieri altamente popolati e privi di qualunque servizio di base, quali strade, fognature, raccolta di rifiuti, acquedotti. Il degrado sociale e la criminalità sono una conseguenza immediata di tale contesto.

DOVE C'E' CASA C'E' FAMIGLIA

Il progetto di riferimento è una Casa di pronta accoglienza aperta prevalentemente alle ragazze liberate dalla strada o che decidono di scappare dalla loro condizione di schiavitù. Accoglie però anche donne sole con bambini oppure donne vittime di violenza domestica.
Così come le Case Famiglia, le case di pronta accoglienza sono una risposta unica e straordinaria alle richieste di sostegno che giungono continuamente.
Le figure di riferimento della casa di accoglienza donano la propria quotidianità a chi necessita di essere accolto e aiutato ogni giorno. condividendo con loro i momenti importanti della giornata e molto spesso vivendo proprio nella casa a tempo pieno.
In questo modo si creano relazioni autentiche e di fiducia, che aiuteranno le ragazze a superare le paure e recuperare la stima in se stesse. 

La Casa di pronta accoglienza San Damiano è inserita all'interno del Villaggio dell'Accoglienza a Buceda di Mulazzo (MS) in cui sono presenti anche le seguenti realtà:
1 Casa Famiglia

1 Centro di accoglienza per adulti e ragazzi, spesso provenienti da esperienze di carcere
1 Cooperativa lavorativa Il Pungiglione
La casa potrà accogliere fino a 8 persone e al momento sono presenti il responsabile della Casa, un ragazzo volontario, una bimba con handicap e 3 ragazze liberate dalla strada.
La permanenza delle ragazze nella casa varia dai 6 ai 12 mesi e in questo periodo di tempo vengono aiutate sia a recuperare il loro equilibrio psicologico ed emotivo sia a cercare di reinserirsi nel minor tempo possibile nel mondo del lavoro integrandosi dignitosamente nella società.
Fra le varie iniziative è presa in considerazione anche quella di inserire le ragazze nelle attività della cooperativa, almeno per un periodo iniziale.
I fondi destinati a questo progetto verranno devoluti all'acquisto dell'arredamento di interni e all'utensileria della Casa di pronta accoglienza San Damiano, quali frigorifero, divani, armadi, materassi e mobiletti.
La Casa di pronta accoglienza San Damiano è una struttura di circa 130 mq così articolata: 4 camere da letto, 3 bagni, 1 ambiente comune che comprende cucina e sala.
Possiamo ufficialmente annunciare che abbiamo portato a compimento questo progetto. Abbiamo, infatti, acquistato gli arredi per la Casa Famiglia "San Damiano", in Toscana.

Grazie di cuore!

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